Quella che io chiamo arte non ha niente a che fare con progetti o disegni o ispirazioni; quella che chiamo arte è più una profonda e irrazionale connessione con una forza che mi spinge alla vita, nonostante il dolore, nonostante il riso, nonostante la vita stessa. Ecco, questa è la mia arte, essere ispirata da dentro fino a perdere il contatto, fino a sentire lì dove non c’è mente né pensiero. L’arte mi è venuta incontro e mi ha abbracciato mentre facevo l’esperienza della perdita e del distacco, e mi guida ancora in un processo di guarigione atto a trasformare il dolore in bellezza e a superarlo. Le mie opere più belle nascono quando mi lascio guidare dall’istinto e solo dopo, a lavoro ultimato, la creazione si mostra e svela il suo significato profondo. Quest’energia rigenerativa, pura, autentica e consapevole viene plasmata fino a farne opera d’arte energizzata, connessa, come un segno potente. Grazie a quest’incontro, il sentimento di appartenenza alle mie radici si integra con il desiderio di ribellione e la ricerca di autenticità che mi guida, con passione. Le mie opere sono come me, rispettano e riconoscono il rizoma ma non rinunciano alla libertà, all’espressione di sé unica e irripetibile. Ogni opera è la traduzione materica di un unico istante connesso e profondo. Per rinnovare, per condividere, con ogni oggetto ispirato, la consapevolezza che la cosa grande sta nella cosa piccola.
L’energia dell’Etna, l’immensità del mare… dettaglidattimi
Pinella Distefano
